Le Fenicie Teatro
Sassi
spettacolo di teatrodanza, canti e musica dal vivo
di Roberta Villa
regia Roberta Villa
assistente alla regia Riccardo Colombini
partitura fisica Gabriella Valenti
in scena Vaninka Riccardi, Sara Cicenìa
voce recitante Maria Concetta Gravagno
musica dal vivo e canti Roberta Mangiacavalli
scenografia Matteo Riccardi
messa in scena dello spettacolo in forma completa
SASSI vuole raccontare l'abbandono e la lotta. Dopo il passaggio della guerra, restano a terra due donne, che lottano con loro stesse per trovare un senso a quei sassi che le circondano, per trovare un senso al loro essere vive dopo essere state depredate di tutto: dei loro cari, che hanno visto morire e bruciare, di sé stesse. Sono vuote, ma piene di dolore e orrore. Si può sopravvivere a tutto questo? In mezzo ai sassi che sono le macerie delle loro case e ormai della loro esistenza? E' un dialogo di parole, corpi, canti che arrivano dalla terra, canti che raccontano di dolore e di lutto, ma anche di festa, in un disperato aggrapparsi al passato, in un disperato aggrapparsi a se stesse, uniche sopravvissute, alla ricerca di un senso nella morte e nella vita. E' la storia di una complicità, di un accudimento reciproco, di un affetto di due esistenze diverse, che continuano a chiamarsi nel disperato terrore di restare sole.
Ma quei sassi (unica cosa rimasta) sono i sassi della loro terra ora devastata, ma ricca di storie e sogni di uomini e donne. Quei sassi che le due donne usano per seppellire i loro morti, raccontano di loro, e sono così tanti che serviranno per ricostruire: le loro esistenze (comunque segnate per sempre) e le case per nuovi abitanti.
Forse la ricostruzione ha un senso là dove sono esistite vite e storie. Andarsene può voler dire morire un'altra volta.